Prezioso e fondamentale elemento del patrimonio della Fondazione Ernesto Balducci è l'archivio: carteggi, diari, carte private, schemi e appunti per articoli e saggi, raccolte di omelie, ritagli di giornali, articoli in riviste e quotidiani dei quali il «notevole interesse storico» è stato sottolineato dalla Notificazione della Sovrintendenza archivistica della Toscana.
Lo stesso autore aveva cominciato a riordinare, nella sua stanza presso la comunità degli Scolopi della Badia fiesolana – con alcuni collaboratori tra i quali Andrea Cecconi - , tutto questo materiale di cui, successivamente, Bruna Bocchini Camaiani ha elaborato una relazione descrittiva ed un inventario di consistenza per conto della stessa Fondazione.
L'ampiezza della documentazione e il vasto numero degli interlocutori permettono di ricostruire legami e dibattiti importanti del panorama religioso-culturale italiano e internazionale e fanno dell'archivio una fonte di assoluto rilievo non solo per la comprensione e lo studio di Ernesto Balducci, ma anche per la storia religiosa, culturale e civile del nostro paese. L'archivio si compone di due settori, il primo, per così dire privato, costituisce la parte più significativa, raccogliendo lettere, appunti giovanili e diari, dei quali non può sfuggire l'indubbio rilievo storico.
L'altro, pubblico, anch'esso molto vasto, raccoglie scritti, editi o pubblici: testi e schemi di conferenze, raccolte di omelie, elaborati per articoli o volumi e, soprattutto, originali e copie di articoli in riviste e quotidiani in parte già raccolti dal padre scolopio in inserti tematici.
Il materiale di questo secondo settore ha costituito la fonte per l'elaborazione della bibliografia su e del padre scolopio, pubblicata nel volume curato da Andrea Cecconi, Ernesto Balducci. Cinquant'anni di attività, Libreria Chiari, Firenze 1996 (vedi Bibliografia). Uno degli intenti primari della Fondazione, ribadito anche nello Statuto, è non solo di catalogare e valorizzare tutta questa vasta ed importante documentazione - anche in funzione di una sua pubblica utilizzazione -, ma anche di reperire il materiale disperso (audiovisivo e cartaceo) che molti, tra i parenti, i conoscenti e gli amici, hanno già offerto o mostrato disponibilità ad affidare alla Fondazione stessa.
Grazie al contributo e alla collaborazione della Regione Toscana, la Fondazione ha attuato apposite borse di studio che hanno portato all'inventariazione informatica dell'archivio, al riordino delle nuove accessioni, nonchè alla pubblicazione di una guida/catalogo dell'archivio stesso per la collana "Toscana Beni Librari" consultabile all'indirizzo www.comune.firenze.it/sdiaf (Percorsi di archivio: l'archivio di Ernesto Balducci, a cura di Bruna Bocchini Camaiani, Monica Galfrè, Nicoletta Silvestri, Regione Toscana-Fondazione Balducci, Firenze 2000).
Con la collaborazione e la supervisione della Sovrintendenza archivistica della Toscana, e in particolare del dott. Capannelli, è stata portata a termine l'invetariazione analitica di tutto l'archivio privato (corrispondenza, quaderni di appunti, diari, ecc.), la catalogazione di un ampio fondo fotografico, relativo a fotografie conservate dallo stesso Balducci che coprono un ampio arco cronologico che va dagli anni Quaranta agli anni Novanta.
Attualmente è in corso il riordino e l'inventariazione delle nuove accessioni (in originale o in copia) legate alla donazione di amici di Balducci, riguardanti in particolare corrispondenza, interventi a incontri, dattiloscritti e pubblicazioni.
Per la consultazione delle carte dell'archivio è necessaria una richiesta scritta con indicazione del tipo di ricerca che si vuole condurre.
E' possibile presso l'archivio la foto-riproduzione di documenti nel rispetto delle norme vigenti in materia di privacy.
Orario di apertura: è necessario contattare l'archivista, dott.ssa Michela Giuranna: archivio.balducci@virgilio.it o michelagiuranna@libero.it